Un secolo fa, il 2 febbraio 1921 moriva a Milano il Cardinale Andrea Carlo Ferrari. Il 13 novembre celebrò la Messa per l’ultima volta. Due giorni dopo volle ricevere con solennità il Viatico. Al mesto suono delle campane una folla enorme si assiepò intorno all’arcivescovado, e poiché essa non accennava ad andarsene, fu spalancato il portone d’ingresso per dare a tutti la possibilità di vedere come moriva il loro amato pastore. Si calcola che non meno di 15.000 persone siano sfilate davanti a lui nei tre mesi che ancora visse.
Don Giovanni Rossi ebbe la felice sorte di portare al cardinale morente per l’ultima volta la comunione il 2-2-1921. Subito dopo il beato scrisse sopra un foglietto di carta: “Oggi vado in Paradiso!”. Morì la sera, al suono dell’Angelus, tenendo stretti tra le mani la corona del rosario e il crocifisso, con accanto la scritta: “Così si muore”.
Il governo italiano lo commemorò alla camera e permise che fosse sepolto in duomo. Don Giovanni Roncalli, che ebbe frequenti contatti con lui, lo considerò sempre “un autentico santo” Paolo VI ne riconobbe l’eroicità delle virtù il 1-2-1975 e Giovanni Paolo II lo beatificò il 10-5-1987. Le sue spoglie mortali, ancora ben conservate, sono venerate nel duomo di Milano sotto l’altare dedicato al S. Cuore di Gesù.